Sopra la croce non c'era scritto solo INRI - Above the cross it wasn't just INRI
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26 giugno 2020
Sopra
la croce non c'era scritto solo INRI
Above
the cross it wasn't just INRI
Ecco
il vero significato dell’iscrizione ebraica
In
Esodo 20,2 Dio rivela il suo nome
a Mosè:
“Io
sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra
d’Egitto”
La
parola tradotta con “il Signore” è il famoso Tetragramma
che gli ebrei non possono neanche pronunciare:“YHWH“,
vocalizzato in diversi modi tra i quali “Yahweh“.
Le
quattro lettere ebraiche che lo compongono sono queste: “יהוה“,
yod-he-waw-he. Ricordiamo che l’ebraico si legge da destra
verso sinistra.
Nel
Vangelo di Giovanni, capitolo 19 versetti
16-22, leggiamo:
“Essi
presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo
detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con
lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in
mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla
croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
Molti
Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu
crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino
e in greco.
I
capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non
scrivere: «Il re dei Giudei», ma: «Costui ha detto: Io sono il re
dei Giudei»».
Rispose
Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto».”
Nonostante
il brano in questione sia famosissimo, la scena che si è svolta
davanti a Gesù crocifisso dev’essere stata un po’ diversa da
come ce la siamo sempre immaginata. Giovanni, forse, ha provato a
sottolinearlo ma il lettore, non conoscendo la lingua ebraica, è
impossibilitato a comprendere.
L’iscrizione
di cui parla Giovanni è la famosa sigla “INRI“,
raffigurata ancora oggi sopra Gesù crocifisso.
L’acronimo,
che sta per il latino “Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum“,
significa appunto “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei“.
Ma
Giovanni specifica che l’iscrizione era anche in ebraico.
Non
solo: in un momento così importante l’evangelista sembra
soffermarsi su dei particolari apparentemente di poco conto:
– il
fatto che molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo
dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città
– i
capi dei sacerdoti che si rivolgono a Pilato per far modificare
l’iscrizione
Pilato
che si rifiuta di cambiarla.
Ponzio
Pilato, che era romano, probabilmente non capiva che, senza volerlo,
aveva creato un po’ d’imbarazzo – se vogliamo definirlo così –
agli ebrei che osservavano Gesù crocifisso con quell’iscrizione
sopra la testa.
Henri
Tisot, esperto di ebraico, si è rivolto a diversi rabbini per
chiedere quale fosse l’esatta traduzione ebraica dell’iscrizione
fatta compilare da Pilato.
Ne
parla nel suo libro “Eva, la donna” nelle pagine da 216 a 220.
Ha
scoperto che è grammaticalmente obbligatorio, in ebraico, scrivere
“Gesù il Nazareno e re dei Giudei“.
Con le
lettere ebraiche otteniamo “ישוע
הנוצרי ומלך היהודים“.
Ricordiamo
la lettura da destra verso sinistra.
Queste
lettere equivalgono alle nostre “Yshu Hnotsri Wmlk Hyhudim”
vocalizzate “Yeshua Hanotsri Wemelek Hayehudim“.
Quindi,
come per il latino si ottiene l’acronimo “INRI“, per
l’ebraico si ottiene “יהוה“,
“YHWH“.
Ecco
spiegata l’attenzione che Giovanni riserva per la situazione che si
svolge sotto Gesù crocifisso.
In quel
momento gli ebrei vedevano l’uomo che avevano messo a morte, che
aveva affermato di essere il Figlio di Dio, con il nome di Dio, il
Tetragramma impronunciabile, inciso sopra la testa.
Non
poteva andar bene che YHWH fosse scritto lì, visibile a
tutti, e provarono a convincere Pilato a cambiare l’incisione.
Ecco
che la frase del procuratore romano “Quel che ho scritto, ho
scritto” acquista un senso molto più profondo.
Sembra
incredibile?
Pensate
che Gesù aveva profetizzato esattamente questo momento.
In
Giovanni 8,28 troviamo scritto:
“Disse
allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora
conoscerete che Io Sono”
Per
“innalzare” Gesù intende la crocifissione.
“Io
Sono” allude proprio al nome che Dio ha rivelato a Mosè in
Esodo 3,14:
“Dio
disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai
agli Israeliti: «Io-Sono mi ha mandato a voi»”.
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