Il mito della caverna applicato alla Torre di Guardia - The myth of the cave applied to the Watchtower
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20 giugno 2020
Il mito della caverna
applicato alla Torre di Guardia
The
myth of the cave applied to the Watchtower
Proviamo
ad applicare il celebre “mito della caverna” di Platone alla
società Torre di Guardia.
Traete
voi le conclusioni.
Immaginiamo
degli uomini che vivano sul fondo di una caverna.
Esiste
un solo ingresso che si trova dietro di loro.
Gli
uomini, però, sono incatenati alle mani e ai piedi e non possono
voltarsi; possono guardare soltanto verso la parete sul fondo della
caverna.
Alle
loro spalle, prima dell’ingresso, c’è un muretto ad altezza
d’uomo e, dietro il muretto, ci sono degli uomini che parlano e che
si muovono, reggendo in mano delle statue e altri oggetti.
Dietro
questi uomini c’è un fuoco che arde: il fuoco e il Sole proiettano
delle ombre sul fondo della caverna.
Cosa
vedranno e cosa sentiranno quegli uomini incatenati?
Non
potendosi girare, vedranno soltanto le ombre proiettate sulla parete
e udranno l’eco di alcune voci.
Tuttavia
non hanno mai visto il mondo reale, quello esterno, perché sono
incatenati da sempre in quel luogo.
Per
loro quel luogo è la realtà.
Non
ne esiste un’altra.
Ora
immaginiamo che uno di questi uomini riesca a liberarsi ed esca dalla
caverna.
Cosa
accadrà?
Sicuramente
verrà accecato dalla luce del Sole e non potrà tenere gli occhi
aperti.
Ma,
dopo un po’ di tempo, inizierà a socchiuderli e ad osservare il
mondo esterno attraverso il riflesso dei fiumi e dei laghi.
Inizialmente
vedrà solo ombre e riflessi.
Quando
si sarà abituato alla luce, però, potrà finalmente accorgersi che
il mondo vero è quello in cui si trova ora e non quello della
caverna.
Resterà
stupito e scioccato!
Ora
immaginiamo che, felice di gioia, torni dai propri compagni nella
caverna per riferire loro la sua scoperta.
Desidera
ardentemente condividere la sua conoscenza e liberarli per sempre
dalla menzogna in cui sono vissuti fino a quel momento.
Ma
come reagiscono i compagni?
Pensano
che sia impazzito e non gli presteranno ascolto.
Non
si muoveranno da lì ma resteranno per sempre inchiodati sul fondo
della caverna, assolutamente convinti che quel compagno voglia
ingannarli o, peggio, ucciderli.
Immaginate
di applicare il mito di Platone alla società Torre di Guardia.
Non
vi sembra che il Corpo Direttivo agisca come quegli uomini che,
vicini all’ingresso e perfettamente consapevoli della verità,
proiettano le ombre sul fondo della caverna?
Le
persone incatenate non assomigliano forse ai milioni di adepti resi
schiavi dalle falsità di questa organizzazione?
Il
mito calza a pennello.
Le
vittime vengono incatenate sul fondo e pensano realmente che ciò in
cui credono sia l’unica verità.
Per
loro non ne esiste un’altra.
Eppure
vedono soltanto quello che ha stabilito il Corpo Direttivo.
Ma
le false dottrine e, soprattutto, le false direttive non sono altro
che ombre!
La
potente manipolazione mentale incatena il libero pensiero di milioni
di persone e plasma loro la mente a tal punto da trasformare le ombre
in verità assoluta e indiscutibile!
Non
vi riconoscete forse in quel fratello/sorella che si libera dalle
catene della falsità e che scopre finalmente di essere stato
raggirato?
Provate
a dirlo a coloro che sono ancora all’interno: non vi crederanno,
anzi, vi insulteranno e vi rinnegheranno, come fece Pietro con Gesù.
Sarete
spinti dall’amore per i fratelli che sono ancora all’interno
dell’organizzazione ma essi non vi daranno ascolto, esattamente
come gli uomini della caverna.
Tentare
un dialogo è impossibile: il Corpo Direttivo impone a tutti di non
avere alcun contatto con i fuoriusciti, né di leggere o di
informarsi usando fonti diverse da quelle della società.
Li
convincono che tutto il mondo sia satanico e contro di loro ma questa
è soltanto l’ennesima strategia manipolatoria per rafforzare
l’unità dei membri!
È
una strategia psicologica che allontana ancora di più le vittime
dalla verità reale!
Molti
TdG non sanno che nelle Torri di Guardia il Corpo Direttivo ha più
volte dichiarato che “la libertà di culto è un diritto
fondamentale di tutti gli uomini” e che nessuno dovrebbe essere
obbligato a scegliere fra la propria fede e la propria famiglia!
Eppure lo fanno tutti i giorni!
Migliaia
di persone vengono ostracizzate e cancellate socialmente per essersi
dissociate!
La
libertà di culto per cui hanno lottato lungamente in America,
vincendo anche diversi processi importanti, è a senso unico, nel
senso che si applica soltanto per coloro che vogliono aderire a
questo movimento religioso.
Se
un cattolico, un musulmano, un buddista etc. desidera aderire alla
società allora sarà osannato e ben accetto.
Ma
se lo stesso diritto inviolabile viene applicato al contrario, e cioè
si usa per uscire dall’organizzazione, allora si viene annientati
socialmente, perché vi verrà tolto persino il saluto.
Il
loro comportamento dimostra un’ipocrisia di fondo inaccettabile e
ignobile.
Penso
che ci sia molto su cui riflettere…
ALBERTO
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