SALA CONGRESSI DEI TESTIMONI DI GEOVA, POSTA SUL MERCATO
Jun 17, 2022
Elezioni, tre idee dei candidati per Cairo Montenotte
Conto alla rovescia per le comunali: il confronto fra Fulvio Briano, Giorgia Ferrari e Paolo Lambertini
Mauro Camoirano
Una nuova indagine epidemiologica per Lambertini; l’acquisizione dell’ex sala congressi dei Testimoni di Geova al Buglio per trasformarla in un polo per anziani e disabili, per Briano; sì al carcere, ma non nell’area del Tecchio, per la Ferrari. I tre candidati di Cairo lanciano alcune idee guida.
Paolo Lambertini
Noi per Cairo” si attiverà per un proseguimento dell’indagine epidemiologica del 2018: «L'indagine, redatta dal San Martino, aveva evidenziato per alcune zone valbormidesi tassi di mortalità e ricovero per determinate patologie superiori alla media regionale. Occorre attualizzare il progetto. L’Asl, del resto ci stava già pensando ma la pandemia ha bloccato tutt». I passi successivi: «Completeremo i dati di controllo ambientale inserendo i valori del benzopirene, mai presenti in passato; così come abbiamo lavorato per il potenziamento delle centraline Arpal, il sistema di videosorveglianza per le emissioni, e il monitoraggio degli odori a Ferrania»
Fulvio Briano
Per “+Cairo” «il progetto che vorremo provare a concretizzare prevede l'acquisizione della Sala congressi dei Testimoni di Geova, al Buglio, che è stata posta sul mercato, da suddividere in 3 moduli: uno destinato ai disabili nell'ottica della “Legge del dopo di noi”; uno per gli anziani oggi ospitati all'Ospedale Baccino; e uno di tipo residenziale per gli anziani autosufficienti, sul modello della Fondazione Bormioli. Occorrano idee, sfruttando il Pnrr, per recuperare l’area del vecchio Palazzetto dello sport di via XXV Aprile, fatiscente e posto più volte in vendita. Vogliamo trasformarlo nella sede della croce Bianca e di associazioni come la Guido Rossi, Avo, Raggio di Sole».
Giorgia Ferrari
“Cairo in Comune” è favorevole all’eventuale realizzazione di un carcere a Cairo, ma non al Tecchio, «soluzione presentata dall’attuale amministrazione. Sia per motivi tecnici: l’area è esondabile come già successo anche recentemente. Occorrerebbe un intervento di messa in sicurezza, con il fiume Bormida incanalato per un altro mezzo chilometro a valle del ponte degli Aneti, senza senso da un punto di vista idraulico e ambientale. Si tratta poi di un’area verde, vergine, che tutti affermano a parole di voler preservare. Esistono, invece, aree già utilizzate da recuperare a nuove funzioni nella direttrice San Donato-Mazzucca e a sud di Cairo che sarebbero ben più idonee».
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